Lo storicismo è una concezione filosofica generale. Secondo Meinecke, ha tre caratteristiche: riguarda “individualità storiche” e per tali devono intendersi non soltanto singole persone, ma anche movimenti di pensiero, politici, artistici. Ad esempio, il Risorgimento italiano. Prende in considerazione situazioni in “evoluzione”, perché i popoli, per i quali non si registrino significativi mutamenti al loro interno, hanno più a che fare con la natura che con la storia. Si occupa meno del genere umano e si interessa alle specificità, alle caratteristiche peculiari, dei singoli Paesi, o civiltà. Il suo valore è quello della “varietà”, della diversità, in tedesco Verschiedenheit. Secondo Croce, lo storicismo afferma che la realtà è «nient’altro che storia». Non c’è un Dio trascendente, ma c’è l’idea di Dio che gli esseri umani, nei vari contesti, hanno concepito. Una differenza importante tra lo storicismo tedesco e quello italiano è che il primo ha l’ossessione della “oggettività”. La storiografia italiana, di Croce, o di Omodeo, dà per scontato, invece, che lo storico svolga un ruolo essenzialmente creativo. Di conseguenza, esalta il concetto di “responsabilità” del singolo storico.