È un mosaico fatto di opere e di volti, di letteratura e vita il Mezzogiorno che Raffaele Nigro ricostruisce in questo libro. Che solo lui poteva scrivere, perché è fatto di ricordi, frequentazioni, di risentimenti e di passioni. Il fatto di far parte della realtà di cui l’autore ci racconta, l’essere immerso fino al collo nel clima che restituisce è una delle peculiarità di queste pagine, quasi un prolungamento biologico della stessa vita dello scrittore. E sotto la prosa controllata, cristallina, si avverte il tremito febbrile di destini che inevitabilmente si incrociano. Di geroglifici dell’esistenza riconducibili non solo ai grandi nomi della letteratura e della cultura meridionale, ma anche a poeti, scrittori, intellettuali meno noti e più appartati, che hanno fatto del Sud una ragione di vita e di poetica.